L'entrata in vigore, a partire dal 2005, dei decreti attuativi della Direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia ha modificato profondamente il settore delle costruzioni: la qualità energetica dell'involucro edilizio è divenuta fondamentale nel determinare le scelte di progettisti, costruttori e acquirenti finali e nello stimolare i produttori dei materiali a innovare prodotti e processi per ottenere prestazioni più elevate.
A cosa serve
Al di là dell'adempimento burocratico, la certificazione energetica serve a conoscere le caratteristiche del "sistema edificio-impianto", ovvero quanta energia serve per riscaldarlo e raffrescarlo, produrre acqua calda, illuminarlo. In sostanza, attraverso una serie di calcoli effettuati da tecnici specializzati e accreditati, si può scoprire prima dell'acquisto quanto consumerà e quindi quanto costerà la gestione di un immobile. Al sistema delle certificazioni si associa un meccanismo di etichettatura che riporta la classe di prestazione energetica su una scala che va da A (massima prestazione) a G (minima prestazione), resa evidente da un documento rilasciato dal tecnico certificatore – l'attestato di prestazione energetica – e di solito da una targa sull'edificio.